Un reale servizio a Dio

Leggendo alcuni capitoli del libro di Ezechiele, in particolare il 13 e 22, notiamo come il Signore si muove contro i profeti stolti del Suo popolo; molto significative anche le parole di Gesù in Matteo 7:21-23:

“Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?” Allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!”

Questo ci porta a fare una considerazione molto semplice: non è il ruolo che uno esercita nel servizio cristiano a renderlo un “reale servitore” ma l’attitudine del cuore.

Purtroppo anche oggi come ai tempi degli antichi profeti si corre il rischio di amare più la creatura che il creatore (Romani 1:25)… tenere in considerazione più l’oro del tempio… che il tempio che santifica l’oro (Matteo 23:17). In altre parole… applicare i criteri umani quali successo, visibilità, all’Opera del Signore!

Si assiste quasi ad una mercificazione del cristianesimo e come ai tempi di Gesù… il Tempio è pieno di mercanti.

Come popolo di Dio vogliamo seguire l’esempio del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, il quale:

“...non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Matteo 20:28)

foto inoperosi

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