Sto morendo... a che mi serve la primogenitura?

Esaù disse: Ecco, io sto morendo [di fame]; a che mi serve la primogenitura?

Capita a tutti una giornata faticosa. Si esce la mattina presto per lavorare o per iniziare le nostre faccende e ci ritroviamo la sera esausti ed affamati. Ma quasi sicuramente non in pericolo di vita!

L'atteggiamento esagerato e sproporzionato che notiamo qui in Esaù è tipico, purtroppo, di tanti che al sorgere di un esigenza personale la esasperano in maniera indotta, ingigantendola e così restringono il loro "campo d'azione" solo al proprio soddisfacimento. Non hanno occhi che per sé stessi, non hanno forze e risorse che per sé stessi e così facendo abbandonano gli impegni col Salvatore.

Esaù non sarebbe morto di fame ma il suo modo di fare e di ragionare lo portò a considerare un piatto di lenticchie (anche se magari gustoso) più prezioso della sua primogenitura tanto da disprezzarla (v. 34). Invece Gesù Cristo "per la gioia che gli era posta dinanzi... sopportò la croce" (Ebrei 12:2). Quella gioia era ed è la salvezza della tua anima.

Quanto sono grandi i tuoi bisogni materiali? Non dico che non siano importanti; tutti noi dobbiamo mangiare, bere, svagarci, lavorare... ma che peso gli dai in relazione al bisogno primario di conoscere Cristo?


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